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Opshop – Until The End Of Time

Stavolta la bussola si indirizza verso la Nuova Zelanda e più precisamnte ad  Auckland, dove si formano artisitcamente gli Opshop. Dopo una gavetta in patria di quasi sette anni, dove hanno raggiunto il triplo disco di platino grazie al precendente “Second Hand Planet“, gli Opshop sono pronti al grande salto. L’album “Until The End Of Time” è prodotto da Greg Haver, collaboratore in  passato di band come i Manic Street Preachers e Super Farry Animals, un tipo capace di regalare il proprio marchio di fabbrica a chiunque lo incontri lungo la propria strada, e gli Opshop non fanno eccezzione. “Pins and Needles“, prima della lista e singolo apridanze, è una ricetta ben condita di chitarre distorte, di effetti alla voce del cantante Jason Kerrison, con la batteria pronta a farsi sentire quando serve. “Love Will Always Win” è una ballad rock da piazzare in auto e attendere che il lettore si stanchi di farla girare. A voler essere generosi in questa “Love Will Always Win” si intravede anche un certo stile alla Bono Vox, che va ad aggiungere qualche stella al punteggio finale. “Madness & Other Allergies” scorre più elettornica ma non riesce a lasciare un solco di quelli profondi. “Monsters Under the Bed” riporta la lancetta sopra la soglia, un crescendo cadenzato che questa volta si accompagna ad un tappeto elettronico pienamente indovinato. “Sunday’s Best Clothes” sa essere deliziosa, con la voce di Kerrison che svolge appieno i compiti di scena e la presenza dei violini ad incrementare l’effetto emotivo. Il duo segnato da “Everything to Someone” e “Nowhere Fast” dimostra che il loro meglio, gli Opshop, lo sanno esprimere nelle tinte più riflessive e nelle ballate piu strappalacrime. “Clarity” che sembra studiata appositamente per le esibizioni live, è tutta contornata di ammiccanti coretti che ha lo scopo di chiudere i giochi. In conclusione, se come afferma il cantante Jason Kerrison, il punto di arrivo sono gli Snow Patrol, possiamo dire con certezza che la strada è quella buona.

Published inbritpop