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Van Velzen – Unwind

Per la serie “la teoria del luoghi geografici”. Se un disco così fosse uscito nel Regno Unito avrebbe gia’ monopolizzato magazine specializzati, tipo NME, saremo qui a parlare dell’ennesimo fenomeno del britipop in stile James Blunt. Trattasi invece di un “perfetto sconosciuto” pianista e compositore, tale Roel Van Velzen talento di Delft (Olanda), che con il suo debut album si accredita a divenire la vera rivelazione di questa primavera. Che le intensioni siano piu’ che serie lo si intuisce già dalla copertina, lo troviamo intento nel trascinarsi un pianoforte mezzo fracassato, fracassato va aggiunto per il vigore e l’energia con cui è stato suonato.

David Usher – Strange Birds

Si puo’ essere bravi compositori e rischiare di rimanere per tutta la vita dietro le quinte. Questa è un po’ la storia che accompagna David Usher, cantautore inglese di origine, ma canadese di adozione. Una storia che inizia nel 1994  e che vede David protagonista del progetto Moist, con il quale inizia a farsi conoscere in Canada, dove però ben  presto il discorso si chiude e già nel 1998 inizia la sua carriera da solista. Dopo cinque tentativi passati quasi tutti sotto silenzio si arriva a questo “Strange Birds“, album bellissimo per semplicita’ sonora e per quella carica melodica che tanto lo avvicina ad un genio assoluto come l’indimenticato Elliot Smith.

The Good The Bad And The Queen – The Good The Bad And The Queen

Il Buono, il Cattivo e la Regina, perfetta colonna sonora di un moderno western, ambientato in una fumosa Londra 2007, dove i vocaboli che ne fanno da padrone sono “cinismo” e “disincanto”. Immagini e fotografie dell’ennessima poprevolution voluta dell’imprevedibile ed eclettico Damon Albarn. L’artista inventore dei “Blur” prima, e dei “Gorillaz” poi, stavolta si é superato plasmando un progetto che è “ambient music” e “pop” al tempo stesso, modernità elettroniche e passato fatto di raffinate sfumature strumentali. Attorno ad Albarn una superband senza precedenti che può contare su musicisti del calibro di Paul Simonon, bassista leggenda dei Clash, sulla chitarra dell’ex Verve Simon Tong, suntuoso tributo britpop,

Bloc Party – A Weekend In The City

“A Weekend In The City”, ovvero essere al posto sbagliato nel momento sbagliato, l’album è totalmennte influenzato dagli eventi accaduti a Londra il 7 luglio 2005, sentimenti di insicurezza e paura per una dilagante forma di violenza che sembra inarrestabile. Il quadro dipinto dai Block Party al loro secondo appuntamento, dopo lo scoppiettante esordio di Silent Alarm, è incentrato su tinte fosche e su paesaggi pervasi da una diabolica malignità. Già nella suontuosa apertura dell’opera con “Song For Clay (Disappear Here)”, si usano paragoni sferzanti nella loro gelida freddezza “Cocaine won’t save you because East London is a vampire”, si prosegue “Hunting For Witches” in cui si rievocano gli spiriti

Migliori Album – 2006

And Winner Is….

01 The Killers :: Sam’s Town
02 Placebo :: Meds
03 Muse :: Black Hole & Revelation

04 Strokes :: First Impressions Of Earth
05 Kasabian :: Empire
06 Morrissey :: Ringleader Of The Tormentors
07 Jarvis :: Jarvis
08 Skin :: Fake Chemical State
09 Gnarls Barkley :: St. Elsewhere
10 Richard Ashcroft :: Keys To The World
11 Novastar :: Another Lonely Soul
12 Pearl Jam :: Pearl Jam
13 I Love You But I’ve Chosen Darkness:: Fear Is On Our Side
14 Ed Harcourt :: The Beautiful Lie
15 Dirty Pretty Things :: Waterloo To Anywhere

The Killers – A Great Big Sled

Nuovo singolo natalizio per la formazione di Las Vegas, in vendita esclusivamente su iTunes, l’intento questa volta non è commerciale, ma al contrario tutto improntato alla beneficienza. L’intero ricavato delle vendite finanzierà infatti un fondo medico contro Aids, malaria e tubercolosi. Non troverete per questa ragione nessun link per il download audio. Concludo ricordando che questa volta la voce di Brandon Flowers si accompagna a quella eterea di Tony Halliday, con risultati davvero apprezzabili.. “I Wanna Wish You Merry Christmas”