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Categoria: rock

Editors – The Back Room

Se fossero una famosa band del passato si chiamerebbero Joy Divison, forse il paragone risulta azzardato oltre misura ma ascoltando questo “The Back Room” debut-album targato Editors ritornano in mente in maniera troppo luccicante le atmosfere di “Curtisiana” memoria per poterne tacere il cofronto. Compiuto il dovuto rimando, parliamo pure del presente, iniziando da un suono intessuto a dovere di moderni beat elettronici secondo quel dance-mood ormai largamente sposato dai vari Franz Ferdinand e Bloc Party. L’incipit “Lights” è subito da brividi, voce corposa e passionaria quella del cantante Tom Smith, che in quel “Well I’ve got a million things to say..”

Babyshambles – Fu** Forever

Folgorato! quale altro termine usare per descrivere l’uscita del singolo “Fu** Forever” che andrà ad aprire le danze per il debutto dei Babyshambles, visto poi che tutto sommato i Babyshambles non sono altro che l’ex-libertines Pete Doherty, il termine “folgorato” si addice benissimo. Ebbene si, perchè se la scena inglese ha ancora qualcosa da dire è anche per personaggi come questo, tutto “genio e sregolatezza ” vita fatta di arresti per droga, risse e concerti (quando si presenta) e poi le canzoni, come questa “Fu** Forever” che parte con una domanda dai toni esistenziali (anche se non va presa troppo seriamente) “So what’s the use between death and glory?” e la risposta che sta tutta in quel “Fuck forever

The Rakes – Capture/Release

Verrebbe da dire che “non c’è due senza tre” e dopo Franz Ferdinand (di cui a breve uscirà il secondo album) e Bloc Party ecco in rampa di lancio i The Rakes. Spalla fissa durante tutta la tournèe estiva dei Bloc Party, il quartetto londinese presenta il loro” Capture/Release” contenitore perfetto di quella che è la musica attualmente consumata nella City londinese, detto quindi che il momento era più che favorevole e che non si trova alcuna novità ne nel genere ne tanto meno nelle intenzioni, veniamo all’unica cosa che interessa realmente in un album cioè la musica ed ecco che quella c’è tutta! Dai singoli già pubblicati che qui ritroviamo come la punkeggiante “Strasbourg”, come “22 Grand Job”

Black Rebel Motorcycle Club – Howl

Il primo evento post estivo del 2005 passa sotto il nome di “Howl” letteralmente “Urlo” ed la terza fatica dei californiani Black Rebel Motorciclye Club. Per il trio statunitense, dato prossimo allo scioglimento dopo un lungo periodo di silenzio caratterizzato, prima dall’allontanamento del batterista Nick Jago poi rientrato, e poi dalla rottura con major discografica Virgin, è tempo di risorgere dalle ceneri e lo fanno con il loro solito stile inatteso, spiazzante e irriguardoso. Il cuore nero dei motociclisti lascia spazio ai sentimenti e alle parole, e allora via il garage-dark del passato per orizzonti piu folk, blues e rock’n’roll.

Hot Hot Heat – Elevator

Power-pop all’ennesima potenza, serve un bel respiro perché quando iniziano le quindici tracce di Elevator non ci sarà più il tempo per riprendere fiato. Disco-punk di stampo ottanta intriso di melodie e ritmi incantatori. Riferimenti passati come Gang of Four ma anche presenti  nella linea tracciata dei Killers, risultano una miscela estremamente indovinata. “Goodnight goodnight”, ” Running out of time”, “Island of the honest man”, incarnano bene l’anima di un album più simile ad una raccolta di single per come ogni traccia funzioni alla perfezione. Semplici e “disimpegnati”

Colin Meloy – Sings Morrissey E.P.

Capita di rado, che per qualche strano destino si decida di autoprodursi un disco, in questo caso un e.p., non destinato in alcun modo nè alle classifiche, nè alle vendite, ma soltanto per il gusto di farlo e di venderlo nei concerti a pochi intimi (tiratura 1000 copie). Siamo contenti che il personaggio in questione sia proprio Colin Meloy, eclettico e teatrale songwriter dei Decemberists che già ci aveva abituato ad estreme peripezie artistiche con composizioni che si avvalevano di ogni sorta di strumentazione immaginabile. Oggi quanto mai spiazzati lo ritroviamo come un fanciullo qualunque a strimpellare sei omaggi a quel Morrissey che da Smiths e non