I Last Shadow Puppets sono il progetto parallelo nato dalla mente di Alex Turner (cantante degli Arctic Monkeys) e dall’amico Miles Kane (cantante dei Rascals) con la partecipazione del loro produttore James Ford (batterista già dei Simian Mobile Disco e produttore del disco d’esordio dei Klaxons). Questo album spunta inatteso, quasi senza un motivo apparente. Le “scimmie artiche” ormai navigano su apici di popolarità indiscussa, e dal canto suo lo stesso Miles Kane con i Rascals (in uscita nei primi giorni di giugno) ha già fato il pieno di considerevoli attenzioni; quindi “The Age Of Understatement” diventa un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Se strana si può definire la sua uscita ancor più spiazzati si rimane nell’ascolto; come non sobbalzare sulla sedia! Questo album è tutto quello che non ti aspetti, è un album pop, lounge, retrò che fa respirare aria di anni 60 ad ogni suo verso, ovattato, lussuoso e luccicante. A rendere maggiormente trasparente il richiamo ai grandi maestri del passato come Bacharach, Morricone, ci ha pensato la presenza a dir poco azzeccata di Owen Pallet (alias Final Fantasy) che dirige le sinfonie della London Metropolitan Orchestra. I suoi arrangiamenti agli archi diventano un susseguirsi di sfumature esotiche, sembra già di immaginare l’agente 007 James Bond in piena azione contro il suo nemico di turno, vedi “In my room” e ancor più la meravigliosa “Meeting place“. Altri punti cardinali dell’album, neanche troppo velati, sono David Bowie, Scott Walker e David Axelrod, ognuno a suo modo presente nell’immaginario di questo tema. Le note di “My mistakes were made for you” e “The time comes again” accompagneranno molte delle prossime serate estive, questa è più che una certezza. Per la serie Fenomeni si nasce.
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