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Tag: Smiths

Tallies – Tallies (Fear Of Missing Out)

Sogno ad occhi aperti, caledoscopio di suoni ed immagini, questa la migliore nota introduttiva per riassumere l’esordio dei canadesi Tallies. L’amore per il sound tipicamente inglese di fine anni 80, impadronisce ogni singola traccia di questo lavoro, dream pop raffinato e curato con influenze shoegaze, ethereal wave e momenti surf pop a farne da cornice. Un piccolo gioiello, dove ogni cosa è ordinatamente al suo posto, come non abbandonarsi allo sfondo atmosferico di “Trains And Snow” oppure alle meravigliose chitarre di “Midnight” e alla rassicurante leggerezza di “Have You”. 

Colin Meloy – Sings Morrissey E.P.

Capita di rado, che per qualche strano destino si decida di autoprodursi un disco, in questo caso un e.p., non destinato in alcun modo nè alle classifiche, nè alle vendite, ma soltanto per il gusto di farlo e di venderlo nei concerti a pochi intimi (tiratura 1000 copie). Siamo contenti che il personaggio in questione sia proprio Colin Meloy, eclettico e teatrale songwriter dei Decemberists che già ci aveva abituato ad estreme peripezie artistiche con composizioni che si avvalevano di ogni sorta di strumentazione immaginabile. Oggi quanto mai spiazzati lo ritroviamo come un fanciullo qualunque a strimpellare sei omaggi a quel Morrissey che da Smiths e non

Morrissey – You Are The Quarry

Dopo sette anni il ” Mozzer” ritorna con un album che lascia increduli. Innanzi tutto è probabilmente uno degli l’album più vicini agli  Smiths della sua produzione da solista, in più è uno dei migliore della sua produzione. Esplode tutta la forza e la spregiudicatezza dei bei tempi, i testi sempre narrativi volti a disegnare ora la solitudine affettiva, ora quell’essere avverso alle forme precostituite. “America is not the world “, “Irish blood, english heart ” “..nessun regime può comprarmi o vendermi” e ancora “The world is full of crashing bores” “popstar dalle mascelle serrate e la stazza suina, non hanno nulla da dire, temono che mostrare intelligenza