Vai al contenuto

Starsailor – On The Outside

Possiamo tirare un bel sospiro di sollievo gli Starsailor sono tornati, più vivi che mai. La loro storia inizia a scriversi nel 2001 con l’album “Love Is Here” nome preso in prestito da un album di Tim Buckley, la critica impazzisce per loro (NME arriva a definirli la «migliore band in tutto il suolo britanico») vengono etichettati come l’unico gruppo in grado di contendere lo scettro ai Coldplay. Il ruolo di alter-coldplay si trasforma ben presto in un boomerang che porta il quartetto di Chorley, a smarrire drasticamente la strada al secondo tentativo con “Silence Is Easy”(2003) che rimane una prova troppo fumosa e anonima. Le domande a questo punto diventano tante, dove è finita la meravigliosa e struggente malinconia, l’armonia cristallina, quella semplicità nell’accostare voce, chitarra e piano che tanto avvicinava James Walsh leader degli Starsailor a sacre icone del calibro di Jeff Buckley, del padre Tim e perchè non anche a Van Morrison e Neil Young. Come nelle migliori favole a lieto fine però spunta questo “On The Outside”, diretto, prepotente, energetico e vibrante. Il singolo e anche open-track “In The Crossfire” è un vero e proprio “pugno nello stomaco” che ci lascia in un angolo storditi, struttura ritmica e chitarra distorta non troppo distante dai primi Radiohead. L’album corre tutto sull’intrecciarsi di due linee, una luminosa e luccicante e l’altra oscura e tenebrosa che sanno completarsi a vicenda senza mai annullarsi. Tracce come “Faith Hope Love”, siamo in piena tempesta e i fulmini cadono abbondanti scanditi dalla frenetica corsa della voce di Walsh e dall’atmosfera stridula creata dalla chitarra strizzata a dovere, ed ancora in “Counterfeit life” dove il “lavoro sporco” affidato ai riff della chitarra si accompagna ad un acido organo sapientemente dosato accompagnato al piano. Altri episodi di rilievo sono “Keep Us Together” dove si rinvengono tracce non troppo velate di U2 e la lacerante “White Light” dove la melodiosa voce di Walsh mostra, qualora se ne sentisse ancora bisogno, tutte le sue doti interpretative nella più classico sound degli Starsailor. Oggi ci sentiamo tutti meno soli.

Pubblicato inpop

4 commenti

  1. un gruppo che mi ha sempre incuriosito, ma di cui ho sentito solo i singoli passati dalle radio. Tutti molto orecchiabili e intriganti, comunque. Saluti

  2. tina*88 tina*88

    Finalmente qualcuno che riconosce a questo disco tutti i suoi meriti! E’ uno dei miei album preferiti (a oltre tre anni dalla sua uscita) e mi dispiace molto vederlo trattato come dischetto di terz’ordine… quando certe canzoni usa e getta dopo anni passano ancora alla radio… mah!

  3. radiosky radiosky

    Molte volte gli album meritevoli finiscono per strane coincidenze e scarsa attenzione dimenticati…e al contrario emergono album a dir poco bruttini… un album che sto trovando piacevole è “Sun Gans” dei Veils…hanno piu di un punto di contatto con le melodie degli starsailor..da ascoltare sicuramente

I commenti sono chiusi.